Denuncia
Era il fine settimana dopo la vittoria del terzo scudetto del Napoli, i tifosi appassionati e non, avevano dovuto aspettare la bellezza di trentatré anni per festeggiare un’impresa di quella portata.
Per le vie del centro era tutto colorato di azzurro, nell’aria si respirava gioia e con le mani si poteva afferrare l’entusiasmo spasmodico dei napoletani, me compresa!
Da brava pigra non era mio solito avventurarvi al centro, odiavo la calca di gente e l’impossibilità di trovare parcheggio a due passi dai miei luoghi preferiti, ma R. ci teneva particolarmente ad andarci, aveva visto una moltitudine di video che testimoniavano l’allegria, il bordello, soprattutto nella piazza dedicata a Maradona, così quel giorno portammo con noi anche papà, per fargli vivere un’esperienza diversa e in compagnia.
Scesi dalla metropolitana la prima tappa fissa era il cibo, eravamo letteralmente circondati dai profumi tipici che si sentivano per i vicoli di quella meravigliosa città.
Cuoppo di frittura di pesce, calda, calda, graffa di Ciro, granita al limone, sfogliatella e pizza a portafoglio, in un pomeriggio intero avevo mangiato per stare apposto almeno un paio di giorni!
Davanti al murales di Maradona i tifosi cantavano a squarciagola i cori dello stadio, qualche fan sfegatato aveva perfino verniciato una vecchia 500 tutta d’azzurro con lo scudetto e il numero tre sul cofano. Era davvero un magnifico pomeriggio, io ero spensierata.
Nella settimana trascorsa, una cliente di Rasputin aveva avuto da ridire sull’emissione di una fattura, perché prima, per risparmiare, non la voleva, poi cambiò idea richiedendola, in fine diceva che mancavano i dati, ovviamente non era vero in quanto sulla fattura era riportato tutto il necessario.
-A questa la devi seguire passo, passo, lasciale il tuo numero di cellulare perché io non voglio rotture di coglioni, quindi se mai volesse parlare con me, intercederai tu e mi riporterai quello che desidera perché io non voglio averci nulla a che fare. L’ha mandata un mio caro amico dicendomi che era una apposto, che non avrebbe creato problemi e invece è tutto tranne che una sana di mente che vuole investire su sé stessa. Insomma non la voglio più sentire! Può tornare da quell’incapace del mio amico ma non voglio che possa dire che io non mi sono messa a sua disposizione, quindi se ti scrive le rispondi e se ti chiama anche! Tutto chiaro? Hai compreso? –
-Si, va bene. –
Sta cristiana mi aveva scritto per tutta la settimana:
“Sono in attesa della fattura!” esordì un pomeriggio.
“La stiamo facendo, gliela faremo recapitare con il preventivo della società. Grazie”
“La voglio tramite mail! Chi vi ha detto che avrei voluto aspettare di averla cartacea? Come vi permettete di aggirare la mia persona?”
“Non ci permetteremo mai, credevamo semplicemente di fare cosa gradita, ci scusi, gliela invio tramite mail. Grazie”
“Vi mando degli accertamenti se non mi mandate la fattura entro oggi! Ho quarant’anni, seguite la legge!”
Entrai nel panico leggendo quei messaggi, li girai a Rasputin che mi inviò un messaggio vocale dove mandava a fanculo l’amico, maledicendolo, chiedendomi di mantenere la calma, di non cancellare per nessun motivo le chat e di non rispondere ad ulteriori provocazioni da parte della signora.
-Ok – le dissi impressionata.
Guarda te se non mi vado a cacciare in un guaio per colpa di questo lavoro del cazzo! Anzi, io sono una specie di segretaria non un salvadanaio da riempire con richieste non adatte al mio ruolo. Poi perché devo conservare tutti sti messaggi?
Quel fantastico weekend azzurro venne rovinato da una moltitudine di notifiche che arrivarono sul mio recapito, mentre ero in cumana, a cantare:
“Sarà denunciata da me e dalla finanza, non sapete chi sono!”
“Iniziasse a fumare cogliona di merda! Imprenditrice frustata gay”
“Oggi leggo ste corbellerie, l’ho vista una volta sola e ho capito che è una folgorata”
“Lavorasse, sta scema”
“Delinquente”
“Ha anche bloccato la chat di WhatsApp”
“Vado dai carabinieri, la pigliano a pedate”
“Denuncio Rasputin ai carabinieri”
“L’imprenditrice che fuma l’erba che è un’imprenditrice da strapazzo”
“Vi denuncio tutti!”
“Sarò un incubo”
(Immaginate il mio umore come si è potuto tramutare.)
Mi salì l’ansia a tremila e anche se era sabato e non avrei voluto per nulla al mondo contattare il mio datore di lavoro, perché un dito voleva per prendersi tutta la mano, inviai tutti i messaggi a Rasputin, non volevo peccare di superficialità e onestamente avevo paura delle ripercussioni che ci sarebbero potute essere su di me. Rasputin contattò immediatamente l’amico maledetto e gli riferì quanto stava accadendo, minacciando lui e la signora che se non avesse smesso di importunarmi sarebbe andata lei dai carabinieri a sporgere denuncia per diffamazione e stalking.
Fu una delle poche volte in cui prese le mie “difese”.
Archiviai la chat nella speranza di non leggere più quel nome sul mio display.
